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domenica 16 gennaio 2011

Un nuovo inizio

Un nuovo giorno si e' aperto oggi.
Mi ritrovo in cucina a braccia aperte davanti a un pentolino con del latte che bolle con una pistola nella mano destra e una pezza bagnata nell'altra. Ho sentito tre elicotteri stanotte. La situazione si sta muovendo in modo del tutto inaspettato. Non so se sia ricollegabile al mistero del mio amico Gabriele ma qualcosa bisogna fare.
Ieri sera,verso le 19:30,Claudia ha deciso di sua spontanea volonta' di ricreare un piccolo universo di pace in casa e io sinceramente non avevo intenzione di rovinagli questo desiderio:ha portato la cena nel grande salone mentre io e Amelia ci facevamo una partita alla Wii facendosi aiutare da Francesco,il quale si e' scoperto un discreto cuoco, e Gabriele leggeva beatamente uno dei fumetti che avevo lasciato sul tavolo.
Ad un certo punto,Claudia decidette che sia avevamo giocato troppo (curiosamente,mi ricordo' un futuro che avevo in mente e che mai si realizzera') e ci stacco' la tv mettendo una cassetta nel videoregistratore. Parti un vecchio programma tv del 2010 "La Corrida".
"Stasera voglio che ci lasciamo questa malattia alle spalle e passiamo una serata in onore dei bei vecchi tempi.",ci disse.
Stranamente avvenne.
Finimmo tutti per addormentarci ubriachi fradici dalla birra e dal forte spumante che "la corrida"ci sembro' inutile.
Dormimmo beatamente fino alle due di notte quando a un certo punto,partii una trasmissione. Credo che sia stato svegliato dalla cassetta che girava inutilmente nel videoregistratore e alzandomi cercai piu' volte di staccare per far sparire quella trasmissione e quando capii che era trasmessa in diretta svegliai gli altri.
Nel video,era presente un soldato (non ho riconosciuto il grado)e alle sue spalle una bandiera Inglese con delle stelle in cerchio. Il soldato stava seduto dietro una scrivania molto antica.
"Impossibile.",esordii Gabriele.
"E' trasmessa a livello nazionale o solo locale?",domando' Claudia.
"Credo che sia solo locale...e' la stazione televisiva dell' RTP",dissi.
"Ssh",ci fece Amelia.
Aumentai il volume. "....se vedete questa trasmissione vuol dire che ancora l'umanita non e' morta e voi siete i pochi superstiti di quella che potrebbe essere considerata una minaccia mai affrontata prima. Bene,noi siamo un gruppo di soldati scelti da quello che rimane dal Governo Siciliano che si e' formato da quello che rimane di questo paese." di colpo si vedette una cartina raffigurante la citta' di messina. "Quella che state sentendo e' una trasmissione strettamente localizzata alla Citta' di Messina ed e' valida solo per essa. "aggiunse. Di colpo la cartina indico' un vecchio insediamento militare su Colli S.Rizzo usato durante la seconda guerra mondiale." Quello che vi stiamo mostrando e' il nostro accampamento dove stiamo riunendo tutti i non infetti della citta e che dovete raggiungere entro questa settimana prima che venga smantellato e venire dislocati nelle aree non infette. Al vostro interno dovrete tutti i confort che possiamo offrirvi...prima tra tutte la protezione...."la trasmissione si interruppe di colpo. Diedi una serie di colpi al televisore ma nulla di che. Le telecamere di quella stazione televisiva non avevano retto al resto del comunicato. Poco male.
Stamattina ancora non avevamo affrontato la discussione.
E io continuavo a pensare che era una follia rimanere li e che forse andare in quell'accampamento sarebbe il bene di tutti. E anche che potevamo essere come della carne in scatola per i Gialli.
Claudia si avvicina a me preoccupata e mi bacia sulla guancia e mi dice che gli altri dormono ancora.
"Cosa facciamo?",mi chiede come se dovessimo decidere se andare a fare la spesa o no.
"Non possiamo continuare a vivere qui...stiamo finendo i rifornimenti col doppio della velocita' visto che ora siamo in cinque..."
"Lo so,lo so"
La guardo negli occhi;"Dobbiamo andarcene."
"In un posto che potrebbe essere l'ultimo."
"Anche qua potrebbe essere l'ultimo.Ascoltami,prepara tutto. Bagagli leggeri.Io preparo il 4x4."
"Ok,capitan america. Ma Gabriele?"
"Verra' con noi.Non voglio avere altre persone sulla coscienza."
"Cosi sia.",concluse lei." Ma al primo pericolo...cambiamo strada."
Non rispondo. Lei mi obbliga a giurarlo.Lo faccio.


Alle Undici,Teo,Eistein e Milu sono nel bagagliaio insieme coi bagagli e il cibo e soprattutto le armi,nel sedile dietro ci sono Gabriele,Francesco e Amelia e Claudia nel lato passeggero e io alla guida alla volta dei Colli S.Rizzo. Fortunatamente la macchina era col pieno di benzina e le gomme belle gonfie.

Prima di andarmene da casa,ho chiuso la porta a chiave.
Ho aggiunto quest'altra chiave al collo.



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