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sabato 15 gennaio 2011

Il Sorriso di Amelia

Saro' sincero:non so cosa pensare.
Pensare su Gabriele,ovvio. Da quando abbiamo avuto quella discussione ho guardato meglio i suoi atteggiamenti e dei suoi compagni di viaggio e sono giunto alla conclusione che solo in parte Francesco sa qualcosa e gia non mi piace neanche lui. Amelia non sa' nulla e per sicurezza preferisco che stia vicino a Claudia perche' e' meglio stare attenti con degli attivisti.
Tutt'ora ricordo quello che provocarono quando decisero di manifestare a milano e quante vittime ci furono perche' non si accorsero che uno,nella folla,era un infetto pronto solo a farsi una bella cena. tutto perche' dovevano dimostrare che dal "loro punto di vista" il sistema stava sbagliando. Per carita' anche io non amavo molto il Governo che c'era in quegli anni ma sapevano tutti che a breve ci saremo ritrovati tutti nella stessa barca. Morti o Vivi.
Sinceramente non so quali tra le due sia peggio.

Oggi per la prima volta non ho fatto la guardia al nostro rifugio e l'ho lasciato fare a Claudia. Per un attimo,quell'umanita che avevo perduto in questa follia mi e' tornata guardando negli occhi sperduti di Amelia che sarebbe dovuta essere il nostro futuro. Quella povera ragazza ne aveva passate tante e meritava un po' di felicita anche se per un giorno. Presi uno scatolo di cartone che avevo ben nascosto come un tesoro sotto il letto dei miei genitori credendo che non l'avrei rivisto mai piu. Lo aprii e guardai se tutti i pezzi c'erano ancora e sicuramente era funzionante visto che l'avevo appena comprata. Mi diressi nel salone e la trovai la. Distesa sul divano a leggere un libro con quel poco di elettricita' che ci potevamo permettere coi pannelli funzionanti che per la cronaca sono riuscito a riparare.
"Amelia,staccati da quel libro...ti faccio vedere una cosa.",le dissi e misi lo scatolone sul tavolino.
Lei chiuse il libro e mi guardo' con la curiosita' di un gatto.
Misi le mani dentro la scatola e presi una parte del contenuto.
"Allora....Wii Sport '"
Amelia per la prima volta mi sorrise.
E dopo tanto tempo anche io ero felice.

Nel contempo,sopra le nostre teste passarono due elicotteri militari. Claudia si chiudette dentro e Francesco stacco' la luce.
"Che succede?",urlo Gabriele dal bagno.
"Stai zitto.",gli disse Claudia. Anche lei sa.
"Un elicottero?",mi chiese Amelia.
"Non ti preoccupare,tesoro.",la rassicurai io.
Alle mie spalle c'era Francesco. "Non ne sentivo uno da mesi."
"A Messina...non ne sento da prima di questa malattia."

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